SLAI COBAS NO ALLA GARA REGIONALE
BASTA AI SINDACATI GIURASSICI
I sindacati
confederali non si sono mai battuti per svecchiare l'Italia, anzi: e adesso ne
paghiamo le conseguenze. Hanno applaudito misure pensionistiche deleterie,
spacciandole per sociali, anziché impedirle nell'interesse delle fasce di
popolazione meno favorite. Detto questo, dobbiamo aggiungere che le colpe del ritardo e del
declino italiano ricadono anche sui sindacati, . I privilegi politici e
burocratici, la moltiplicazione dei posti pubblici, i faraonici compensi di
deputati senatori e consiglieri regionali, le opere pubbliche inutili,.
Gli assenteisti
dei CONFEDERALI CHE VENDONO I NOSTRI DIRITTI CHE TRATTANO ANCORA CON CHI I
LAVORATORI IN TRE ASSEMBLEE DEI COLLEGHI DELLA CTT HA DETTO NO. I LAVORATORI HANNO DIRITTO AL
RISPETTO, E GARANZIE PER IL FUTURO, non certo le clausole di rinnovi
contrattuali come quelli che sono stati presentati, I sindacati sono da tempo
dalla altra parte della barricata che certo non è quella dei lavoratori,
sindacalisti "la Casta" libro
del giornalista Livadiotti.
I dati sciorinati, giorno dopo giorno, dai vari
istituti di statistica italiani parlano di una popolazione allo stremo, di un
lavoro che non c’è più…siamo al 9% di disoccupazione…di stipendi bassissimi e
non al passo con l’aumento dei prezzi, di pensioni da fame.
I sindacati confederali, quelli della Camusso, del
Bonanni e dell’Angeletti, sono al tavolo con il governo dei banchieri, quel
governo che oltre ad aumentare indiscriminatamente le tasse a chi non aveva più
neanche da mangiare, oltre a spendere soldi inutili per gli armamenti e fare
decreti in favore delle loro amiche banche, vuole modificare…in peggio…i
diritti di chi ancora lavora.
Del resto tutta la sinistra istituzionale, a partire
dal PD, è sulla stessa linea d’onda…appoggiare il massacro per salvare le
banche, quelle nelle quali, a pieno titolo, entrambi, sinistra e sindacati,
hanno le loro propaggini.
Fu Fassino il primo, intercettato, a dire con
chiarezza quale era il vero sogno della sinistra italiana…avere una banca !
Ma Fassino forse non sapeva…e manco sa ancora…che una
banca è già pienamente nelle mani della sua parte politica…ed è l’Unipol…uno
dei maggiori istituti di credito italiani…entrato in mille scandali e
rappresentato, nel suo consiglio di amministrazione di ieri e di oggi, da molti
inquisiti.
L’Unipol nasce nel 1962 per volere della lega delle
cooperative.
Nel suo consiglio di amministrazione attuale siedono
Rocco Carannante, tesoriere della Uil, Sergio Betti, dimessosi nel 2008 dalla
segreteria confederale della Cisl, più una serie di dirigenti delle cooperative,
tra cui quella della CCC, consorzio cooperative costruzioni Bologna.
Un consorzio, quest’ultimo, che gestisce un qualcosa
come un miliardo di appalti e che è entrato in una serie di scandali a partire
dalla ricostruzione post terremoto in Campania (1980), in cui, secondo le ricostruzioni
degli inquirenti, tra i subappaltatori emergeva anche l’azienda di Carmine Alfieri
(dichiarazioni dello stesso), e i costi lievitavano senza alcuna reale
giustificazione…accuse dalle quali furono o prescritti o assolti.
Ma gli scandali che hanno interessato le cooperative e
la Banca Unipol non si fermano agli anni ’80.
Concussione per un giro di tangenti per la
riqualificazione delle aree Flack e Marelli, che ha visto indagato anche Filippo
Penati del PD; indagati anche per la realizzazione del tram a guida ottica dal
costo di 140 milioni di euro, opera mai realizzata, che vede implicato Piero
Collina, presidente del consorzio e vice presidente di Unipol.
La stessa Unipol non manca di rendersi protagonista di
altre indagini, come quella sulla cosiddetta “bancopoli”, che vide indagato
Giovanni Consorte per presunte irregolarità nelle “scalate” della Banca popolare
di Lodi alla Banca Antonveneta e della Unipol alla BNL…quella della famosa telefonata
“abbiamo una banca !”.Proprio in questi giorni, contemporaneamente al tavolo
istituzionale che discute sul lavoro, in Unipol si è giocata la “partita”
dell’acquisizione di Fonsai, gruppo assicurativo che conta perdite al di sopra
del miliardo di euro.
La compagnia delle coop si farà carico di un esborso
pari a 350 milioni di euro per Premafin, la finanziaria che regge la Fonsai e
di cui fa parte anche la famiglia Ligresti, per permettere la sottoscrizione
dell’aumento di capitale che salverebbe la Fondiaria Sai.
Questi sono i giochi stramiliardari in cui la sinistra
ed i sindacati sono impegnati in questi anni e in questi questi
giorni…contemporaneamente a quel tavolo aperto con l'allora ex ministro del banchiere GoldenSachs Monti.
Quanto accade ha del grottesco…nel solco del vero e
proprio conflitto d’interessi.
Abbiamo dei sindacalisti capitalisti banchieri a tutti
gli effetti che andranno a trattare con banchieri e capitalisti governativi del
futuro della gente, mentre contemporaneamente, da tutto il mondo, si alza il
grido della gente contro i furti delle banche e del loro sistema economico.
L’Italia è un paese strano, un paese in cui basta
cambiare la propria giacchetta per poter divenire questo o il suo diretto
opposto…anche in pochi secondi…ed è un tratto caratteristico di tutta la nostra
classe dirigente, sindacati compresi.
Un modo di intendere il proprio ruolo e le proprie
responsabilità in maniera alquanto originale.
Siamo sicuri che non sia proprio questa confusione e
commistione di ruoli e interessi il motivo per cui il nostro paese è così
ridotto?
SLAI COBAS
via Domenico Pacchi 4 Castelnuovo Garfagnana
(LU) 55032tel/fax 0583.1893804
e-mail: slaicobasclaplucca@libero. http://slaicobastoscana.blogspot.it/
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