La proposta di
contratto nazionale BUS Italia.
Si tratta di una proposta molto pericolosa che è all'atto della concertazione e che potrebbe presto divenire realtà.appare evidente gia da una prima lettura il peggiormanto delle prospettive di lavoro persino rispetto alle proposte gia circolate di CCNNLL; questo è particolarmente preoccupante considerando che BUS Italia si propone come nuovo soggetto egemone del settore in vista delle prossime gare sia TPL sia del Trasporto Ferroviario Regionale, con l'obbiettivo chiaro di stabilire un unico contratto di lavoro al ribasso per l'intero settore.
Si tratta di una proposta molto pericolosa che è all'atto della concertazione e che potrebbe presto divenire realtà.appare evidente gia da una prima lettura il peggiormanto delle prospettive di lavoro persino rispetto alle proposte gia circolate di CCNNLL; questo è particolarmente preoccupante considerando che BUS Italia si propone come nuovo soggetto egemone del settore in vista delle prossime gare sia TPL sia del Trasporto Ferroviario Regionale, con l'obbiettivo chiaro di stabilire un unico contratto di lavoro al ribasso per l'intero settore.
RINNOVO CCNL
ECCO
COSA PROPONGONO LE ASSOCIAZIONI DATORIALI
Non è legittimo che l’azienda effettui un recesso unilaterale dagli accordi
precedentemente assunti. Se è vero che il recesso è causa estintiva ordinaria
di qualsiasi rapporto di durata a tempo indeterminato è altrettanto vero che
esso deve essere esercitato nel rispetto dei criteri di buona fede e
correttezza nell’esecuzione del contratto e senza che vengano lesi i diritti
intangibili dei lavoratori derivanti dalla pregressa disciplina a loro più
favorevole, diritti che sono entrati a far parte del loro
patrimonio.
La condotta della azienda che con ordine di servizio azzera tutti gli accordi precedentemente assunti oltre a porsi in contrasto con tutte le norma codicistiche ( codice civile ) si pone in contrasto con l’art. 36 della Costituzione.
La condotta della azienda che con ordine di servizio azzera tutti gli accordi precedentemente assunti oltre a porsi in contrasto con tutte le norma codicistiche ( codice civile ) si pone in contrasto con l’art. 36 della Costituzione.
Nel caso prospettato esiste una normativa contrattuale di I° livello (
contratto collettivo azionale) e una di II° livello ( accordi aziendali alcuni
risalenti a circa trenta anni fa ) che ha previsto tutta una serie di elementi
accessori alla retribuzione che nel corso del tempo sono divenuti parte
integrante della retribuzione stessa e quindi l’azzeramento tramite l’ordine di
servizio degli accordi aziendali (normativa di II° livello) attuato dalla azienda
con ordine di servizio comporta il totale azzeramento di queste componenti
della retribuzione che viene così ad essere illegittimamente diminuita in
violazione degli artt. 2094,2099 e 2103 c.c.. Nessun dubbio che detti elementi
fossero di natura retributiva e non risarcitoria e quindi entrati a far parte
della busta paga in maniera definitiva. Infatti si tratta di elementi accessori
che vengono corrisposti non in base a circostanze eccezionali ma con
riferimento alla prestazione lavorativa contrattualmente stabilita.
A questo punto l’ammontare della
retribuzione, anche in relazione anche ai rischi che le mansioni di guidatore
di pullman comportano, non è più equa. (Lo sapevate che la nostra categoria è
quella più a rischio seguita a ruota dai pompieri e dai chirurghi?)
Quando una retribuzione non è più equa
si può ricorrere al giudice affinché provveda in merito e ripristini quello che
l’azienda ha arbitrariamente “sottratto”.
Vi è poi il problema dei diritti quesiti
cioè delle prestazioni già effettuate.
L’aver azzerato gli accordi aziendali
comporta gravi ripercussioni sulla contribuzione e sul calcolo del TFR.
Quindi che fare?
In base alla recentissima riforma, di
cui si attende la conversione in legge è possibile procedere ad una
negoziazione assistita. I lavoratori assistiti da un avvocato ( soggetto
qualificato) possono dare l’avvio al procedimento stragiudiziale previsto dal
decreto legge. Se l’accordo viene raggiunto bene diversamente c’è sempre il
giudice.
RINNOVO CCNL
ECCO COSA PROPONGONO LE
ASSOCIAZIONI DATORIALI
Il contratto nazionale
autoferrotranvieri è scaduto, come tutti sanno, da anni e la trattativa
procede lentamente, tra mille difficoltà dovute all’atteggiamento della
Associazioni Datoriali che continuano ad addossare la colpa di questo ritardo
alle difficili condizioni finanziarie in cui versa il settore del
trasporto pubblico locale, ma anche alla staticità della politica e dei
professori di turno.
Chiaramente l’inefficienza e
l’inefficacia politico tecnica delle istituzioni e dell’imprenditoria del
settore,
devono ricadere sulle spalle dei POVERI
lavoratori, depredandoli dei loro ultimi diritti conquistati nel tempo,
facendoli lavorare maggiormente e pagandoli, in proporzione, di meno.
Ma analizziamo in dettaglio le proposte.
• ORARIO DI LAVORO
L’orario settimanale sarebbe
incrementato a 40 ore (attuali 39), oltre all’estensione a 6 mesi del periodo
di riferimento plurisettimanale per il computo della durata media
dell’orario di lavoro, che comporterebbe una completa riorganizzazione dei
turni, con incremento della prestazione lavorativa media.
La durata massima dell’orario di lavoro
settimanale è stabilita in 60 ore, il che si traduce in
giornate lavorative di 10 ore; i lavoratori dovranno prestare servizio
effettivo, come stabilito dal contratto di lavoro in essere, con
percentuale minima del 90%, Di conseguenza saranno ulteriormente ridotti i
tempi accessori necessari a raggiungere le località di cambio e/o inizio
servizio a discapito del nostro tempo privato (quindi NON RETRIBUITO) e le
stesse località di cambio saranno, a discrezione delle aziende, posizionate
in qualunque zona all’interno del bacino servito.Viene introdotto lo
straordinario obbligatorio (200 ORE) per tutti i lavoratori oltre a una quota
di lavoro straordinario consensuale (altre 200 ore), provvedimenti che
aggraveranno ulteriormente la carenza di posti di lavoro su scala
nazionale.
• FERIE
Si ipotizza la riduzione a 24 giornate
di ferie rispetto alle 25 (26 dal 20° anno di azienda) spettanti a
ciascun agente, provvedimento particolarmente gravoso per chi ha un numero
di riposi annui limitato.
• MALATTIA E INFORTUNIO
Vengono riviste al ribasso le
retribuzioni spettanti ad ogni lavoratore nei giorni di malattia e infortunio
non legato all’attività lavorativa specifica, indipendentemente dalla
durata dell’evento.
• CONTRATTI DI LAVORO
Nonostante le ripetute critiche verso i
contratti di lavoro atipici e a tempo determinato che non danno garanzie
occupazionali di lunga durata e non consentono progetti di vita, vengono allargate
le possibilità di ricorrere a tali contratti che comportano un ulteriore
risparmio alle aziende che ne beneficiano, a discapito della stabilità
lavorativa dei dipendenti.
Vengono inoltre allargate le fasce di
utilizzo del lavoro part-time.
• INDENNITA’ DI TRASFERTA E DIARIA RIDOTTA
Il concetto di “residenza lavorativa”
viene allargato a tutta la sede territoriale del servizio, non fa
più riferimento l’ubicazione della sede aziendale ma tutto il territorio
servito.
Ad esempio, ci si troverà ad iniziare il
servizio a 10km dalla sede aziendale e a terminare la giornata lavorativa
a 15km di distanza, dovendo impiegare del tempo non retribuito per raggiungere
il luogo di inizio e rientrare presso la sede aziendale a fine servizio,
senza alcun riconoscimento del disagioViene abolito il “concorso pasti” con
conseguente ricaduta economica sul lavoratore che dovrà sostenere
per intero il costo del pasto quotidiano.
• AUMENTI PERIODICI DI ANZIANITA’
Vengono aboliti i cosiddetti “scatti di
anzianità”, che garantivano un lieve incremento retributivo nel
corso degli anni, a scadenze periodiche, congelandoli allo stato maturato
per gli agenti già in servizio, abolendoli per chi verrà, compromettendo
ulteriormente la condizione economica del lavoratore.
• PERMESSI EX LEGGE 104/1992 TUTELA
PORTATORI DI HANDICAP
Fino ad oggi, chi si trovava a dover
assistere a tempo pieno un famigliare gravemente malato poteva
far riferimento alla legge 104/1992 che permetteva il distacco
dall’attività lavorativa in diverse modalità. Anche questo importantissimo
diritto viene messo in discussione introducendo dei provvedimenti molto
restrittivi alla concessione dei permessi, compromettendone l’aspetto
altamente sociale.
• RISARCIMENTO DANNI
Sono ripensate le modalità di
risarcimento danni a carico del lavoratore che si vedrà costretto a ripagare
il danno causato nella misura totale fino a € 5.000, per il 50%
dell’importo superiore ai € 5.000.La trattenuta avverrà direttamente sulla
busta paga e si renderà necessaria, in via precauzionale, l’adesione
ad una polizza assicurativa a carico del lavoratore per scongiurare la
possibilità di rimborsi fuori scala.
• PATENTE DI GUIDA – CQC
Provvedimenti riorganizzativi
riguarderanno anche la gestione delle patenti di guida e delle CQC.
Chi incapperà nel ritiro o nella
sospensione della patente si vedrà decurtare la retribuzione mensile nella
sua totalità qualora non fosse ricollocato a svolgere altre mansioni e
potrebbe perdere i requisiti qualora il ritiro/sospensione si protraesse
per un periodo di tempo superiore ai limiti imposti contrattualmente.Le spese
di rinnovo patente e rinnovo della CQC saranno totalmente a carico del
dipendente, qualsiasi siano gli accordi di secondo livello vigenti.
IN POCHE PAROLE, PRENDI L’AUTISTA,
SPREMILO COME UN LIMONE
E QUANDO NON C’È PIÙ SUCCO, GETTALO IN
PATTUMIERA.
Son queste le condizioni che assolvono
agli artt. 2 e 3 della Repubblica Italiana?
La Repubblica riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede
l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e
sociale.
Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà
e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
NO, questo è calpestare la madre di
tutte le leggi. Ma non si vergognano!
L’autorevole rivista scientifica Journal
of Occupational Health Psychology ha pubblicato uno studio condotto da
ricercatori inglesi che mette a confronto un centinaio di mestieri. Gli
studiosi inglesi hanno stabilito che i più stressati sono gli autisti di
autobus.
Se questi sono i
provvedimenti per annullare o, perlomeno, diminuire i fattori rischio, siamo a
cavallo!
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